L’attività socio-culturale

Nel 2015, in continuità con l’anno precedente, l’attività socio culturale è stata caratterizzata da un rilevante impegno nel promuovere una nuova professionalità, che trasmetta sia i valori della finanza etica, sia la padronanza delle competenze tecniche necessarie a gestire in modo responsabile il denaro che ci viene affidato dai soci e dai clienti della Banca. Tutto questo nella consapevolezza che Banca Etica, se vuole continuare ad essere scelta per la sua capacità di trasformazione “sociale ed umana” della finanza, deve dare risposte coerenti e adeguate ai bisogni dei vari stakeholder che si avvicinano ad essa. Questo approccio ha reso possibile l’arricchimento dei percorsi che hanno caratterizzato le principali attività della Banca nel corso dell’anno: dal recepimento delle indicazioni uscite dai laboratori di Nuova Economia nella prassi bancaria quotidiana, alla ridefinizione e adeguamento della governance, ad una migliore capacità di cogliere le istanze che la società italiana e spagnola oggi esprimono.

Uno dei processi più importanti, che hanno coinvolto direttamente la componente socio culturale, è stato l’avvio del confronto tra i soci sulla nuova governance, un’esigenza che risponde in parte alla nuova normativa (Circolare 285 di Banca d’Italia) e in parte alla complessità che Banca Etica si trova ad affrontare. Il percorso, realizzatosi nel 2015, è stato caratterizzato da un grande coinvolgimento dei soci e si è concluso con l’assemblea di novembre, dove sono state discusse e approvate sia le modifiche statutarie sia il nuovo Regolamento, condizioni necessarie per l’avvio del nuovo modello di governance di Banca Etica.

Un altro tema che ha stimolato il confronto in Banca Etica è stata la sua partecipazione ad Expo 2015. La Banca, consapevole delle criticità che avrebbero caratterizzato questa edizione italiana e dei rischi reputazionali annessi, ha ritenuto importante portare il proprio contributo critico alla sfida lanciata da Expo 2015 “Nutrire il Pianeta”, partecipando con alcune iniziative. Riportiamo le principali:

Nel 2015 una parte consistente dell’elaborazione culturale ha avuto come tema il dibattito sulla riforma delle banche popolari e di credito cooperativo: questione esistenziale per il futuro di Banca Etica, in quanto le riforme mettono in discussione lo stesso valore della cooperazione (per approfondire il posizionamento di Banca Etica clicca qui).

Va segnalato poi il notevole impegno profuso sul fronte dell’analisi del merito creditizio, rivedendo e aggiornando i criteri su cui si basano le istruttorie e migliorando il processo della valutazione socio ambientale, tramite ad esempio il rafforzamento dell’organizzazione territoriali dei soci, della rete dei valutatori e attraverso percorsi di riflessione, di formazione e di aggiornamento degli strumenti.

Da segnalare anche che l’Incontro di Rete, tenutosi a Padova e in contemporanea a Barañain (Pamplona) il 27 novembre, è stato dedicato agli scenari futuri del credito di Banca Etica. Contestualmente in Spagna con l’avvio dell’operatività Fiare – Banca Etica, si è sostenuto sia lo sviluppo della rete dei soci attivi (GITs), sia il lancio del percorso “Nuova Economia” (Fiare Lab). Tempo e risorse sono state inoltre dedicate: