Missione e valori

La missione di Banca Etica affonda le sue radici nell’ Art. 5 dello Statuto che afferma i principi della Finanza Etica a cui la Banca si ispira. Banca Etica vuole essere pioniera di un’idea di banca, intesa come luogo di incontro, dove le persone e le organizzazioni esprimono reciprocamente trasparenza, solidarietà e partecipazione, facendo della banca uno strumento anche culturale per la promozione di un’economia che ritiene fondamentale la valutazione dell’impatto sociale e ambientale del proprio agire.

Banca Etica cerca di stimolare chi riceve il credito a sviluppare le competenze e l’autonomia necessarie ad acquisire responsabilità economica, sociale e ambientale. Vuole garantire il risparmiatore in ordine alla precisione, all’efficienza della gestione e all’uso degli affidamenti, all’impiego sobrio delle risorse e alla ripartizione dell’utile in modo coerente con la missione e i valori della Banca.

Banca Etica ha l’obiettivo di agire nel rispetto della persona, dell’ambiente e delle specificità culturali dei contesti territoriali in cui opera, per una migliore qualità della vita, orientando le proprie attività coerentemente con le finalità espresse nello Statuto.

Banca Etica vuole permettere l’accesso al credito ai soggetti dell’economia sociale o, come si è cominciato a definire, della Nuova Economia, la quale, superando la dicotomia tra profit e non profit, valuta imprese, persone e progetti per la capacità di avere un impatto sociale e ambientale positivo e per il contributo alla creazione di un bene comune.

 

Il Comitato Etico

L’attività del Comitato Etico si sviluppa sia in risposta alle sollecitazioni provenienti dal Consiglio di Amministrazione, dai lavoratori e dalla base sociale, sia con un’autonoma iniziativa di approfondimento e riflessione, poi portata all’attenzione e al vaglio del Consiglio di Amministrazione. Il Comitato Etico partecipa regolarmente, attraverso un suo rappresentante, a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione, al fine di consentire un continuo confronto fra i due organi. L’attività del Comitato è completamente volontaria, salvo il rimborso delle spese sostenute dai suoi componenti per le attività di competenza.

Il Comitato Etico è composto da 7 componenti, 6 donne e 1 uomo. La Presidenza è in capo a Marina Galati, la Vicepresidenza a Cristina De La Cruz; compongono inoltre il Comitato, con incarichi ad hoc, Katya Mastantuono, Soana Tortora, Alessandra Smerilli, Francesco Di Giano e Simona Lanzoni.

I componenti del Comitato Etico fanno parte dei seguenti organismi:

Le tematiche principali su cui si è concentrato l’operato del Comitato Etico nel 2015 sono state:

Nel corso dell’anno il Comitato Etico si è riunito 6 volte in presenza, 3 in videoconferenza, 1 in seduta congiunta con il Comitato Etico di Etica Sgr. La presenza media è stata di 6,2 partecipanti ad incontro (nel 2014 era 5,2). Ciò dimostra che dal punto di vista organizzativo, nonostante la distanza di chi compone il Comitato (la Vicepresidente risiede a Bilbao), la presenza è sempre stata garantita.

I verbali di ogni incontro sono stati condivisi con Consiglio di Amministrazione, Collegio Sindacale, Organismo di Vigilanza, coordinatori dei soci, dipendenti e banchieri ambulanti.

Il Comitato ha partecipato, con nutrite rappresentanze, a tutti i momenti importanti della vita della Banca, elencati di seguito: assemblea ordinaria (Milano), assemblea straordinaria (Padova e Baranain, Spagna), incontro di rete (Padova) ed evento Novo Modo (Firenze).

Nel 2015 si sono incontrati tutti i Coordinamenti di Area, quattro in Italia ed uno in Spagna. Nel 2016 è prevista l’organizzazione di un approfondito incontro con i lavoratori e con i Soci di Riferimento.

 

L’Organismo di Vigilanza

L’Organismo di Vigilanza (O.d.V.), insediato il 13 dicembre 2010, è composto dal Presidente Fabio Silva e dai componenti Giuseppe Chiacchio, Francesco Di Giano, Enrico Scapin e Francesco Pacchin.

Nel 2015 l’Organismo di Vigilanza si è riunito 8 volte. Al Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2015 è stato presentato per l’accoglimento il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di Banca Popolare Etica ai sensi del D.Lgs 231/01“, finalizzato alla creazione di un sistema di prevenzione e gestione del rischio maggiormente completo e conforme all’evoluzione della normativa e ai principi richiamati nel Codice Etico.

Il lavoro dell’ O.d.V. nel 2015 si è concentrato su alcuni temi in particolare quali: l’autoriciclaggio, l’antiriciclaggio, il processo infrastrutture e spese, le partecipazioni, il coinvolgimento della Cooperativa 29 Giugno, finanziata dalla Banca ed implicata in procedimenti penali emersi nella cronaca, il personale dipendente, la procedura di ammissione a socio, i percorsi di stage all’interno della Banca, le consulenze, il Whistleblowing (Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni).

Nel 2015 non sono emersi elementi che possano indurre a considerare che vi siano state violazioni dei principi contenuti nel “Modello di organizzazione, gestione e controllo” e nel Codice Etico di Banca Etica.

 

Il monitoraggio dei rischi integrati

Il forte richiamo ad un’etica finanziaria, contenuto nell’art. 5 dello Statuto e nel Manifesto, rende Banca Etica molto più esposta ai rischi reputazionali rispetto ad altri istituti finanziari. Ad essere monitorati non sono solo i rischi operativi e normativi ma anche quelli legati al mantenimento della coerenza ai valori fondanti dell’organizzazione. La componente etica della Banca può trasformarsi da vantaggio competitivo ad ulteriore rischio reputazionale, se soci e clienti vedessero o percepissero nelle sue scelte e comportamenti una perdita o una diluizione della tensione etica: il patto fiduciario verrebbe così rotto e la stessa sostenibilità economica della Banca risulterebbe compromessa.

È importante quindi dedicare grande attenzione alla comprensione degli ambiti ove i rischi reputazionali possono sorgere, cercando contestualmente di prevenirli e gestirli e facendo leva proprio sulla peculiarità della propria organizzazione: la continua cooperazione tra l’organizzazione territoriale dei soci e la rete operativa.

Con tale finalità Banca Etica si è dotata di uno strumento interno di monitoraggio composto da 90 indicatori specifici volti a valutare periodicamente i rischi sia operativi che reputazionali in una logica integrata. Tale strumento, rinnovato nel corso del 2015 ed operativo dal 2016, coinvolge diversi Uffici della struttura operativa, oltre che alcuni portatori di interesse esterni.