L’attività socio-culturale
Anche nel 2014 le linee guida delle attività socio-culturali di Banca Etica sono state caratterizzate dall’esigenza di presentare Banca Etica non come una sommatoria di due filoni di attività – l’elaborazione socio culturale e l’attività bancaria – ma come una proposta concreta e armonica in cui l’attività di intermediazione creditizia e finanziaria discende direttamente da una visione alternativa del mondo e dell’economia: tale impostazione mette al centro l’uomo, la comunità e l’ambiente, nella consapevolezza che la crescita culturale si possa realizzare solo nell’agire quotidiano, dando risposte coerenti e adeguate ai bisogni dei vari stakeholder. Con quest’ottica integrata sono state affrontate diverse tematiche e attività: dalla partecipazione dei Soci alla nuova governance, dai nuovi scenari socio economici del futuro allo studio dell’impatto sociale e ambientale di Banca Etica, dalla partecipazione al dibattito nazionale alla pianificazione integrata.
Nel 2014 le attività più rilevanti relative al posizionamento culturale di Banca Etica sono state volte all’organizzazione della campagna di comunicazione sui 15 anni di Banca Etica, alla continuazione del percorso di Nuova Economia, al miglioramento del processo di Valutazione Sociale, allo sviluppo del Manifesto di Banca Etica ed al confronto con i Soci per una nuova governance; si è prestata particolare attenzione inoltre all’elaborazione del nuovo piano industriale 2015 -2017 ed alla collaborazione con Libera e con la Fondazione Antiusura nell’ambito della legalità. Si segnalano inoltre le attività legate ai percorsi di educazione finanziaria e di lobbying.
Riguardo alle tematiche dell’accessibilità e fruibilità della Banca, si è lavorato con l’obiettivo di rafforzare le organizzazione territoriali dei Soci e di migliorare il processo di valutazione sociale, tramite percorsi di riflessione, di formazione e di aggiornamento degli strumenti. Da segnalare inoltre la progettazione e realizzazione nuovi strumenti di mutualità, come i progetti Soci in Rete e Produzioni dal Basso.
Anche nel 2014 è continuato l’impegno nella ricerca di strumenti di dialogo, di sensibilizzazione e di comunicazione più adeguati, come ad esempio lo sviluppo dello spazio web Bilancio Sociale 2.0 e l’utilizzo di rappresentazione teatrali ed artistiche per raccontare in modo più efficace le sfide e le proposte della finanza etica. Da segnalare una maggiore determinazione nell’affrontare in modo più coinvolgente ed interattivo le opportunità che internet mette a disposizione, cercando, anche in tale ambito, di sviluppare un approccio più coerente ed armonico con le opportunità che questo spazio virtuale comunitario offre (comunicazione, partecipazione, mutualità, proposte commerciali, avvio di nuove relazioni, eccetera).
Il nuovo Manifesto di Banca Etica
Con l’approvazione da parte dell’Assemblea dei Soci di Napoli del 24 maggio 2014, ha visto la luce il nuovo Manifesto di Banca Etica che, attraverso una riscrittura collettiva e partecipata durata quasi un anno di lavoro (settembre 2013 – maggio 2014), rende visibili e attuali, a 15 anni dalla fondazione, i valori e i principi della finanza etica. Il Manifesto di Banca Etica ha sollecitato idee ed energie per una Nuova Economia al servizio dell’uomo e dell’ambiente di oggi e di domani.
Hanno partecipato al processo di riscrittura decine e decine di Soci e collaboratori, portando il documento, attraverso revisioni e varie riscritture, ad una progressiva conoscenza e accettazione presso i GIT, i Soci di Riferimento, i collaboratori e le Società del Gruppo. Il Comitato Etico ha avuto un ruolo importante di garanzia nella stesura del testo finale, presentato al Consiglio di Amministrazione e successivamente all’Assemblea dei Soci.
L’attuale Manifesto sostituisce quello del 2002, mai passato al vaglio dell’Assemblea dei soci, ed è strutturato per aiutare a capire quale visione di società e di economia la Banca auspica. Si riparte dai principi fondamentali della finanza etica, i quali vengono declinati in modo nuovo: si parla quindi di credito come veicolo di partecipazione e cambiamento, di nonviolenza come modalità di gestione del risparmio e dell’investimento, di accesso al credito e di Nuova Economia.
Sta ora alla Banca e a tutti i suoi Soci la sfida di sviluppare queste riflessioni sia al proprio interno, per non perdere di vista i valori di fondo, sia all’esterno, per non dimenticare che il futuro lo si costruisce in tanti, tramite logiche partecipate e condivise.
La Nuova Economia
La Nuova Economia rappresenta un tentativo di sintesi di tutte quelle esperienze maturate in questi ultimi anni, che cercano di coniugare l’economia e la finanza con la solidarietà, l’etica, la socialità, l’ecologia e le relazioni; tale percorso è stato basato in particolare sul superamento delle dicotomie profit – non profit, gratuità – attività professionale e valore economico – valore sociale.
II “Laboratorio Nazionale di Nuova Economia” è nato nel 2012 per incontrare, mescolare ed intrecciare esperienze che vogliono proporre un nuovo pensiero economico ed una visione strategica di sviluppo delle comunità. Il Laboratorio intende scoprire il maggior numero di esperienze già in atto e favorire la nascita di reti territoriali di soggetti in grado di pensare e praticare una Nuova Economia.
La Nuova Economia ha a che fare con attività economiche per cui la produzione e lo scambio di beni e servizi sia, parzialmente o totalmente, finalizzata alla realizzazione di un bene comune e di un maggior benessere per la comunità.
Il Laboratorio, al termine del 2013, ha presentato un documento finale, nell’ambito di un importante convegno a Salerno, che ha sancito i primari criteri da consideare all’interno del concetto di Nuova Economia. Tali criteri riguardano sia la tipologia di beni e servizi prodotti (beni relazionali, culturali, naturali e ambientali), sia le modalità utilizzate per produrli, le quali tengono conto di 5 importanti dimensioni: la comunità, la relazione, la reciprocità, la legalità e l’evoluzione. Con il convegno di Salerno (Ricostruire il Futuro) si è conclusa la prima fase del Laboratorio.
Nel 2014 le attività hanno ripreso e il gruppo di lavoro si è allargato. Il primo semestre è stato impiegato da incontri di coordinamento tenutisi a Bologna presso la sede della Banca, in cui sono state individuate due azioni prioritarie:
- approfondire l’aspetto teorico, per aiutare a generalizzare le evidenze raccolte sul campo;
- avviare dei Laboratori territoriali di Nuova Economia, per promuovere la relazione tra attori diversi.
Nel 2014 inoltre la Banca ha preso piena consapevolezza del potenziale insito nella Nuova Economia, tramite in particolare due differenti leve:
- la creazione di nuove relazioni commerciali con soggetti che operano per il bene comune e che non afferiscono tradizionalmente al mondo del “non profit” e del “terzo settore”;
- l’opportunità di rivedere complessivamente gli indicatori dell’istruttoria socio ambientale alla luce dei criteri della Nuova Economia, dotando i Valutatori Sociali e gli addetti fidi di nuovi strumenti.
Questo percorso è stato agevolato dalla ripresa, nel secondo semestre del 2014, del Laboratorio itinerante guidato da una persona esperta di processi partecipativi, Marianella Pirzio Biroli Sclavi; il Laboratorio si è riunito a Loppiano presso il Polo produttivo Lionello Bonfanti di Economia di Comunione, poi a Bologna e, infine, a Firenze, in occasione delle manifestazione Novo Modo organizzata dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica. Sono state approfondite e maggiormente condivise le caratteristiche che devono avere le attività di Nuova Economia e, infine, le modalità concrete dei labotatori territoriali. Già alla fine dell’anno erano in elaborazione tre laboratori territoriali: Roma, Torino e Loppiano.
Anche per il 2015 verranno mantenute le due priorità della ricerca teorica e dell’azione sul campo del Laboratorio Nazionale, ma prenderanno deciso vigore le azioni interne alla Banca di rilettura delle relazioni commerciali e di revisione della valutazione socio ambientale.