L’Osservatorio Banche e Assicurazioni
L’Osservatorio Banche e Assicurazioni è stato costituito con delibera del Consiglio di Amministrazione in data 19 gennaio 2012. Esso ha funzione consultiva e ha lo scopo di:
- effettuare delle valutazioni in termini di rischio reputazionale qualora la banca intenda avviare una relazione strategica con un nuovo istituto bancario o assicurativo;
- monitorare il comportamento di banche e assicurazioni con cui Banca Etica intrattiene già rapporti formali, in particolare qualora emergano fatti che possano determinare un rischio reputazionale.
L’Osservatorio è composto da 9 membri: un Consigliere di Amministrazione delegato, il Responsabile dell’Area socio-culturale, il Responsabile dell’Ufficio Relazioni culturali e RSI, un Responsabile Culturale di Area (componente a rotazione annuale), un Referente dei soci (componente a rotazione annuale), il presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, 1 membro del Comitato Etico, 2 esperti esterni.
Le principali questioni su cui l’Oss.B.A. ha lavorato nel 2012 sono state:
- censimento degli istituti bancari e assicurativi con cui Banca Etica ha relazioni formali;
- verifica del rischio reputazionale legato ad alcuni istituti;
- rapporti con le reti che monitorano i comportamenti delle banche;
- revisione della convenzione con le banche;
- elaborazione di una griglia di analisi per il monitoraggio;
- avvio dell’atitività di monitoraggio.
I due istituti su cui si è concentrata l’attività di monitoraggio dell’OssBA sono stati Banca Popolare di Milano e Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, sia perché entrambi negli anni passati erano entrati a far parte della cosiddetta lista delle “banche armate” sia perché BPM è stata interessata da diverse vicende (vertici inquisiti, allontanamento dallo spirito originario della banca popolare, potere dei sindacati e dell’associazione dei dipendenti nella determinazione del CdA, ecc.). Per entrambi gli Istituti l’Osservatorio ha deciso di predisporre un dossier di approfondimento da mettere a disposizione del Consiglio di Amministrazione.
Prima della costituzione dell’OssBA Banca Etica aveva comunque avviato un dialogo con i due istituti di credito soci. Se con BPM il dialogo ad un certo punto si è interrotto, con BPER è invece proseguito, tanto che i vertici della banca, accogliendo l’invito e le sollecitazioni di Banca Etica, hanno avviato un percorso interno di riflessione che ha portato all’adozione delle “Linee Guida di Gruppo per la regolamentazione dei rapporti delle Banche del Gruppo BPER con gli operatori della difesa e le Imprese produttrici di armamenti”. Per approfondire l’impegno della Banca Popolare dell’Emilia Romagna ad andare oltre la L.185/90, leggi qui la storia.
Penso che con banche come BPM (e forse anche con BPER), visto i ripetuti comportamenti non etici, vanno chiusi tutti i rapporti, inclusi quelli di partecipazione azionaria incrociata e quelli che riguardano Etica SGR. Cordiali saluti Claudio Brocanelli
Caro Claudio, non nascondo che il problema del rapporto con il mondo bancario, è sempre stato presente in banca, nel senso che pur nella consapevolezza di una reale difficoltà delle banche di far propri i valori della finanza etica eravamo e siamo comunque obbligati ad interagire con queste, sia per questioni operative, sia per coerenza con la nostra missione che prevede anche una nostra azione di contaminazione sugli intermediari finanziari e creditizi tradizionali. Detto questo la linea tenuta in questi anni da Banca Etica con le banche socie di BE - che adottano comportamenti incoerenti con il nostro statuto - è sempre stata quella di non "demonizzarle" ma di promuovere un confronto, per quanto dialettico e duro, finalizzato a mettere in moto cambiamenti sostanziali rispetto ai comportamenti stigmatizzati (puntando sulla collaborazione con gli stessi stakeholder della banca: lavoratori, soci, clienti). Il bilancio di questo approccio ha dato risultati più o meno positivi, positivi soprattutto nell'aver contribuito, assieme a molte altre organizzazioni, ad azioni di pressione da parte della società civile che hanno portato alla fuoriuscita di BPM dall'elenco delle banche armate e all'adozione, da parte di BpER, di una policy sul rapporto banca/armamenti. Meno positivi se si considera che spesso questi risultati possono essere azzerati per tutta una serie di altre questioni (cambio del cda o degli azionisti di riferimento della banca, problemi di mercato o di redditività ecc.). Tutto ciò ha portato la banca a costituire, più di anno fa, un osservatorio permanente sulle banche (OSS.BA.) il cui obiettivo è quello di monitorare le varie situazioni critiche, fornendo al cda informazione e indicazioni necessarie per delle scelte coerenti che prima o poi devono essere fatte. Aggiungo che ad oggi, nel caso di richieste di adesione a Be da parte di banche cooperative è vincolante il parere dei soci presenti sul territorio (Git: gruppi di iniziativa territoriale). Mi permetta però di precisare che non esistono rapporti di partecipazione azionaria incrociata con le banche, nel senso che l'orientamento di BE è quello di aderire, come soci, solo a banche alternative ed etiche. Un saluto