3. Chi sono i finanziati

Concediamo credito a organizzazioni, imprese e singoli cittadini che condividono i nostri valori e promuovono iniziative economiche e stili di vita responsabili sul piano sociale e ambientale. Per farlo ci siamo dotati di una Policy del Credito che individua i soggetti che possiamo finanziare sulla base di criteri di esclusione e di inclusione.

I clienti finanziati

A fine 2013 i clienti finanziati da Banca Etica erano 8.902, di cui 3.091 persone giuridiche e 5.811 persone fisiche.

Il 35% dei clienti è collocato nel nord-ovest, il 24% al sud, un 20% nel nord-est e un altro 20% al centro, il restante 2% risiede in Spagna.

Clienti finanziati

Gli impieghi

Il 2013 evidenzia una temporanea battuta d'arresto rispetto alla crescita sostenuta degli impieghi avviata nel 2009 e proseguita negli anni successivi. L'erogazione del credito ha subito una contrazione pari al 4,5% soprattutto rispetto al  settore cooperativo.

Nel 2013 Banca Etica ha avviato alcuni progetti finanziati con fondi europei indirizzati alla capitalizzazione delle coooperative (progetto Jeremie ) e alla diffusione di interventi di risparmio energetico e produzione di energie rinnovabili sui condomini del territorio di Padova (Padova FIT!).

In termini di ammontare erogato, il 35% dei volumi impiegati è destinato al nord-ovest, il 24% al sud, al centro e al nord est vanno rispettivamente il 20%, e il 2% alla Spagna.

Impieghi

La politica del credito

La nostra Policy del Credito individua come settori di impiego e intervento privilegiati:

  1. Sistema di welfare (servizi sociosanitari, housing sociale, microcredito assistenziale, ecc.)
  2. Efficienza energetica ed energie rinnovabili (coibentazione immobili, cogenerazione, solare termico, solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico, ecc.)
  3. Ambiente (gestione dei rifiuti, riciclaggio delle materie prime, produzioni eco-compatibili, ecc.)
  4. Biologico (produzione e commercializzazione di prodotti biologici)
  5. Cooperazione  internazionale (cooperazione allo sviluppo riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e/o da Istituzioni Sovranazionali, microfinanza, finanza etica e solidale)
  6. Animazione socio-culturale (educazione, cultura, sport per tutti, centri giovanili, ecc.)
  7. Commercio equo e solidale e realtà economiche con forte connotazione sociale (botteghe del commercio equo, organizzazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia, ecc.)
  8. Impresa sociale e responsabile (attività imprenditoriali che, facendo riferimento ai principi dell’‘economia civile’, contemplino anche l’inserimento di criteri sociali, solidali e ambientali), superando la dicotomia “profit/non profit” e privilegiando, invece, il concetto di “beneficio sociale per la comunità locale”
  9. Credito alla persona: fabbisogni finanziari primari (prima casa, mezzi di trasporto, ecc.) dei soci di Banca Etica e dei dipendenti o aderenti alle realtà socie della Banca.

La nostra mission e i nostri valori escludono la possibilità di sostenere finanziariamente tutte le attività economiche che, anche indirettamente, ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona. Non concediamo finanziamenti ad organizzazioni impegnate in attività che prevedono:

  1. produzione e commercializzazione di armi
  2. evidente impatto negativo sull’ambiente
  3. utilizzo e sviluppo di fonti energetiche e di tecnologie rischiose per l’uomo e l’ambiente
  4. sfruttamento del lavoro minorile, violazione dei diritti della persona, non rispetto delle garanzie contrattuali
  5. attività di ricerca in campo scientifico che conducano ad esperimenti su soggetti deboli o non tutelati o su animali
  6. allevamenti animali intensivi che non rispettino i criteri previsti dagli standard della certificazione biologica
  7. esclusione/emarginazione delle minoranze o di intere categorie della popolazione
  8. rapporto diretto con regimi che notoriamente non rispettino i diritti umani e/o che siano gravemente responsabili della distruzione dell’ambiente; mercificazione del sesso; gioco d’azzardo.

I Clienti finanziati

Finanziamo primariamente organizzazioni del Terzo Settore, dell’impresa sociale e i cittadini responsabili.

Clienti finanziati: tipologia delle controparti e dei rapporti attivi
Tipo Controparte N. Anticipo Fatture N. Mutui N. Conti correnti attivi TOTALE
Ass. Temp. Imprese/Coint 0 2 0 2
Associazione di categoria/Consorzio 20 61 25 106
Condominio 0 0 3 3
Ditta individuale 72 350 220 642
Ente del settore pubblico 1 12 4 17
Ente no profit 1.493 1.017 1.163 3.673
Ente religioso o morale 5 80 15 100
Persona fisica 30 5.740 2.573 8.343
Società a responsabilitα limitata 158 216 223 597
Società cooperativa 194 224 166 584
Società di persone 41 90 74 205
Società per azioni 31 20 21 72
TOTALE 2.045 7.812 4.487 14.344

Il maggior numero di rapporti si concentra nel nord, dove siamo presenti da più tempo e con una rete commerciale più estesa.

Ripartizione territoriale dei finanziati
Area Persone Giuridiche Persone Fisiche Totale
Nord - Est 516 1.290 1.806
Nord - Ovest 690 2.400 3.090
Centro 784 968 1.752
Sud 1.016 1.087 2.103
Spagna 85 66 151
TOTALE 3.091 5.811 8.902

Gli impieghi

Nel corso del 2013 vi è stata una frenata della crescita degli impieghi che sono diminuiti del 4,5% a causa sia del perdurare della crisi che colpisce anche settori come quelli assistenziali e sociali, sia dei pagamenti dei crediti da parte della pubblica amministrazione. Questo ha determinato una riduzione del ricorso al credito.

Al 31 dicembre 2013 il volume degli utilizzi è stato pari a – 27,7 milioni di euro, cui si aggiungono 0,6 milioni di euro di crediti di firma relativi anche a fideiussioni rilasciate a organizzazioni non governative e a garanzia di progetti. Quest’ultimo dato risulta in forte flessione rispetto allo scorso anno per la positiva fine dei progetti garantiti e la conseguente estinzione del credito.

Impieghi: suddivisione per tipologia al 31.12 (mln di euro)
2011 2012 2013
C/c attivi 85,0 82,9 67,2
Anticipi fatture e contratti 88,0 107,6 94
Mutui e Sovvenzioni 364,5 419,5 417,4
Finanziamenti estero 2,8 0,7 0,9
Sofferenze (lorde) 4,9 8,2 11,7
TOTALE 545,2 618,9 591,2
Crediti di firma 21,8 15,7 16,3

Nel corso del 2013 è stata definita una “policy condizioni” ossia un regolamento formale per garantire nei confronti dei clienti criteri di equità di trattamento, correttezza nelle informazioni, riconoscimento dello status di socio cliente, marcando il divario tra le condizioni riservate ai soci e quelle applicati ai non soci.

La policy, differenziata tra “Organizzazioni e imprese” e “Privati e Famiglie”, prevede che:

alle organizzazioni riconosce condizioni migliorative nel caso in cui:

  • ci sia una  prossimità valoriale
  • si privilegi Banca Etica per la propria operatività bancaria
  • si scelga di diventarne soci
  • si attivino nella rete di riferimento soluzioni di mutualità e di capacità di vicinanza al territorio.

per il settore “Privati e famiglie” vengono privilegiate:

  • l’appartenza alle realtà dell’ Economia Civie, in una logica di rafforzamento e consolidamento delle relazioni con le reti di riferimento
  • la scelta del progetto e dei servizi di Banca Etica in maniera prevalente. 

Operativamente si è proceduto a rivedere il sistema delle commissioni relativo a:

  • servizi collegati a rapporti di conto corrente
  • canone annuo di conto corrente
  • servizi di incassi elettronici al dopo incasso
  • servizi vari richiesti dalla clientela.

 

Nel 2013 abbiamo adottato anche la policy “Diritto alla casa” che si propone di definire linee guida e regole interne legate al tema del diritto all’abitare.

In generale vogliamo privilegiare gli interventi ad alto impatto sociale, che favoriscono
l’accessibilità alla casa a sempre più ampie fasce di popolazione. Va precisato come il
diritto all’abitare non sia legato esclusivamente alla proprietà della casa, per cui le forme di
finanziamento ipotizzabili non saranno solo finalizzate alla ristrutturazione o all’acquisto diretto
o collettivo dell’abitazione, ma anche a un supporto finanziario a quei soggetti non profit
che si fanno intermediari sociali per gli affitti o per altre forme di utilizzo dell’abitazione che
non comportano la proprietà della stessa. Intendiamo incentivare i progetti che
permettono il recupero di edifici in disuso o che necessitano ristrutturazioni più che la costruzione di nuovi immobili. In tal senso risulterà importante l’impatto ambientale degli investimenti immobiliari con riferimento al risparmio del suolo, al risparmio e all’efficientamento
energetico. Particolare attenzione viene riservata al sostegno delle cooperative che lavorano sul recupero dei beni confiscati alla mafia.

La policy prevede quindi di sostenere (sia a livello finanziario che operativo, costruendo
cioè un’operatività specifica) in particolar modo le operazioni di housing sociale ed i gestori
sociali per accesso alla casa valutando:

  • le reti territoriali che si attivano intorno al progetto
  • il progetto sociale nel suo complesso, quanto cioè vengono previste azioni di costruzione di comunità, di accompagnamento alle persone e di erogazione di servizi
  • il grado di coinvolgimento di altri soggetti territoriali che intervengono direttamente con investimenti specifici (CCIAA, Fondazioni, EE. LL.).

I target privilegiati oggetto dell’intervento della Banca saranno:

  • destinatari diretti: famiglie di fascia medio-alta e reti di famiglie (es. Gas e ristrutturazioni di edifici rurali)
  • destinatari indiretti: famiglie di fascia “grigia” che fanno fatica ad “accedere” alla casa e soggetti non profit che lavorano per garantire il diritto alla casa
  • gestori di co-housing
  • cooperative sociali che lavorano su beni confiscati alla mafia e hanno attivato progetti legati al diritto all’abitare (es. case famiglie).

Le operazioni privilegiate di intervento saranno:

  • finanziamento di progetti di housing sociale sostenuti da progetti di educazione finanziaria e di accumulo patrimoniale (progetti asset building)
  • operazioni di affitto/riscatto con correlati percorsi di educazione finanziaria e di accumulo patrimoniale (asset building)
  • auto-costruzione
  • ristrutturazioni e micro-ristrutturazioni per risparmio ed efficientamento energetico
  • progetti di recupero edilizio legati a periodi di utilizzo limitati.

Complessivamente per favorire la sostenibilità di questa progettualità Banca Etica intende
favorire la cosiddetta “finanza di comunità”, cioè una mutualità diffusa nel territorio,
tale da consentire che sia la stessa comunità locale a reggere la fattibilità finanziaria dell’operazione.
L’obiettivo è di creare un circolo finanziario virtuoso in cui la raccolta di risorse
finanziarie avvenga anche nella stessa comunità territoriale interessata al progetto.

Nuovi orientamenti in materia di credito per far fronte alla persistente crisi economica.

Il permanere, nel corso del 2013, di una situazione congiunturale di crisi e il peggioramento
del quadro economico generale, hanno portato Banca Etica a mettere in atto azioni di crescente accantonamento, per tutelare i crediti più fragili e a dover gestire maggiori oneri di gestione dovuti al sensibile aumento delle posizioni anomale e deteriorate.
Questa situazione, insieme alla considerazione che Banca Etica non ha mai provveduto
all’adeguamento inflattivo (che dal 1999 al 2013 è stato del 37,7%) e la necessità di provvedere
a un parziale recupero dei costi sostenuti per continuare a erogare finanziamenti e rispondere
alle crescenti richieste dei soci e dei clienti, ha purtroppo reso necessario intervenire
sulla Commissione Onnicomprensiva e sulla Commissione di Istruttoria Veloce (C.I.V).

La Commissione Onnicomprensiva è stata aumentata, pur rimanendo a condizioni inferiori
rispetto ai massimali previsti per legge. Per quanto riguarda la C.I.V. si è optato per la valorizzazione di questa commissione legata agli sconfinamenti in assenza di affidamento, ovvero oltre il limite del fido per i contratti di conto corrente e di apertura di credito.

Per provvedere tempestivamente a tali istruttorie, infatti, la struttura deve sostenere sempre maggiori costi diretti e indiretti tali da garantire la migliore valutazione ponderata e permettere quindi il rilancio, in favore dei clienti, delle attività di affidamento.

Con la valorizzazione della C.I.V. la Banca ha comunque ritenuto di recuperare solo in parte il costo connesso all’operatività delle valutazioni.

2. Chi sono i risparmiatori 4. Microcredito

Commenti

Maria Luciani

Ho letto più volte la parte del bilancio sociale che riguarda clienti ed impieghi: mi pare che il testo dia alcuni numeri e % mentre istogrammi e torte ne danno altri. Quali vanno tenuti per buoni? Grazie

    Avatar BE
    Orlando Callegaro BE

    Gentile Maria, grazie della segnalazione. Abbiamo provveduto a corregere gli errori.

Ana H Delgado

Ciao, habito a Spagna pero il mio fratelo habita vicino Venecia y no conoce a Fiare. Él ricerca sobre cooperativa integrale o multisectoriale italiane y vuoy fare parte. Il vuoy conocere piú a Fiare anque. Gracie mille per la informazione , un saluto desde España !

    Avatar BE
    Cesare Vitali BE

    Hola Ana,gracias por contactarnos. Puedes encontrar toda la información que necesitas sobre Fiare y los contactos en http://www.fiarebancaetica.coopGracias.Cesare

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