3. Relazioni istituzionali e campagne di pressione

Le relazioni istituzionali si concretizzano in attività di informazione e pressione sulle istituzioni nazionali ed europee per ottenere degli interventi legislativi per una regolamentazione che limiti il potere della finanza come strumento di speculazione fine a sé stessa e riconosca il valore delle istituzioni finanziarie al servizio dell'economia reale.

Nel 2014 Banca Etica ha continuato a impegnarsi per promuovere la conoscenza e l'importanza della finanza etica verso le istituzioni e per individuare spazi di collaborazione e sviluppo di una finanza al servizio dell'uomo e dell'ambiente. Di seguito si elencano le attività più rilevanti sviluppate in questo ambito.

Il protocollo d’intesa con il MAE

A marzo è stato presentato a Padova il protocollo d’intesa tra Banca Etica e il Ministero degli Affari Esteri per sostenere la crescita delle organizzazioni italiane che si occupano di Cooperazione Internazionale. L’incontro ha visto la presenza, tra gli altri, di Giampaolo Cantini, Direttore Generale Cooperazione allo Sviluppo, Ministero degli Affari Esteri.

Cambiamo la finanza per cambiare l’Europa

In occasione della campagna elettorale per le Elezioni Europee del 2014, Banca Etica si è fatta promotrice dell’appello di Febea – Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative – rivolta ai candidati alla Presidenza della Commissione UE. L’appello, titolato “Cambiamo la Finanza per Cambiare l’Europa” punta a chiedere quali siano gli impegni per riformare il sistema finanziario e riportarlo ad essere uno strumento al servizio dell’economia reale. L’appello è stato supportato da una raccolta firme, che ha visto circa 10.000 sottoscrizioni, e ha ricevuto le risposte formali di due candidati: Martin Schulz, PES e Ska Keller, Green.

I temi su cui si è incentrata l’iniziativa erano:

  • l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie;
  • la separazione tra banche che svolgono attività finanziarie rischiose e banche basate principalmente sulla raccolta del risparmio;
  • il riconoscimento delle istituzioni di finanza etica a livello europeo;
  • il contrasto ai Paradisi fiscali;
  • il contrasto allo “shadow banking system”;
  • la regolazione dei derivati.

La riforma del Terzo Settore

A giugno Banca Etica ha accolto con favore l’iniziativa del Governo che ha predisposto le linee guide per la riforma del Terzo Settore, aprendo il testo alle proposte migliorative e integrative degli addetti ai lavori e dei cittadini interessati.

La Banca ha scelto di partecipare alla consultazione con proposte specifiche relative al ruolo che la finanza potrebbe avere nel moltiplicare le risorse a sostegno della società civile.
In particolare le proposte di Banca Etica in occasione della consultazione sono state rivolte a contribuire a “definire cos’è la finanza etica”, al dibattito su “incentivi fiscali e riduzione delle barriere agli investimenti nel Terzo Settore” ed auspicarne una crescente “semplificazione burocratica”.

Le proposte sulla riforma del Terzo Settore sono stato oggetto di approfondimento in un’audizione del Presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri, che le ha illustrate alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

La consultazione sull’Economia Sociale

In occasione del semestre di Presidenza UE da parte dell’Italia, il Governo ha invitato gli attori economici e sociali a proporre contributi e riflessioni sulla tematica dell’economia sociale. La Banca ha partecipato a questa consultazione, presentando un documento che ha sottolineato in particolare un problema definitorio legato al concetto di economia sociale. Si è perciò inviato a prendere in considerazione, come discrimine per far parte di questo ambito, la finalità dell’oggetto sociale legata o meno alla soddisfazione del bene comune e dell’interesse generale.

Nello specifico il Gruppo Banca Etica ha presentato le seguenti proposte:

  • estensione ad altri Paesi UE del modello francese, nel quale esistono i fondi di solidarietà che devono detenere almeno di 10% del capitale investito in imprese sociali;
  • supporto a processi “bottom up” per la nascita di istituzioni dedicate alla finanza etica e sociale, create da cittadini, clienti e lavoratori;
  • introduzione di nuove regole per facilitare investimenti di importi limitati;
  • accompagnamento del terzo settore in processi di rafforzamento della capacità progettuale, anche mettendo in atto speciali fondi di garanzia;
  • supporto agli investimenti nel capitale sociale di istituzioni finanziarie dedicate all’economia sociale.

Il Presidente del Gruppo Banca Etica, in occasione della conferenza europea “Unlocking the Potential of the Social Economy for EU Growth“, tenutasi a Roma il 17 novembre 2014, è stato invitato a relazionare nel gruppo di lavoro sugli strumenti finanziari a sostegno dell’economia sociale.

Il messaggio della Vice Presidentessa del Senato

A maggio, in occasione dell’Assemblea dei Soci, Banca Etica ha ricevuto un importante riconoscimento istituzionale dalla Vice Presidentessa del Senato Valeria Fedeli, la quale ha rivolto ai soci di Banca Etica un messaggio di apprezzamento per l’elezione di un Comitato Etico a prevalenza femminile e per l’impegno della Banca per la parità di genere.

 

2. La campagna “Non con i miei soldi” 4. Le Università

Commenti

luciano

ne penso tutto il bene possibile perché la sensibilità femminile nelle attività arricchisce i risultati.

    Avatar BE
    Cesare Vitali BE

    Grazie per il tuo commento Luciano; è proprio così!Buon pomeriggio.Cesare

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