Storie

Il confronto fra i soci all’incontro nazionale di Rete

Il dibattito durante l’incontro nazionale della rete di Banca Etica è stato molto intenso e si è sviluppato attorno a 7 ambiti tematici. In questa pagina puoi leggere una breve sintesi di quanto emerso nei lavori di gruppo.

  1. Remunerazione del Capitale SocialeValore del Risparmio: necessità di una riflessione culturale-concettuale che permetta di passare da una logica dell’investimento in capitale come “donazione” a fondo perduto a quella del capitale come strumento di investimento del risparmio con la possibilità di elaborare forme di remunerazione indirette. Al Cda il compito di proporre delle soluzioni da presentare alla base sociale.
  2. Banca Etica alternativaAlterativa: Alterativa nel senso che è nata per cambiare le regole del mercato (trasparenza nell’erogazione del credito, organizzazione dei soci, relazione, comunicazione, RSI, ecc), ma per riuscirci appieno deve ancora migliorare alcuni aspetti (organizzazione interna, rapporto con i dipendenti, processi decisionali, ecc). E’ emersa la necessità di rafforzare la relazione e il dialogo con i soci, con un’inversione, se necessario, del  processo di generazione dell’innovazione: non dalla Banca verso i soci/Git, ma dai soci/Git verso la Banca.
  3. Comunità d’Azione: la Comunità d’Azione è stata identificata come uno degli elementi identitari di Banca Etica, da intendersi quindi come un’opportunità di miglioramento del proprio lavoro e non come un compito aggiuntivo. Fra le proposte emerse: programmare incontri tra soci e collaboratori, migliorare la comunicazione e la promozione della CA, aumentare le risorse e gli strumenti dedicati e uniformare la proposta culturale con l’output commerciale.
  4. Comunicazione tra soci e Banca: partendo dalla constatazione che vi sia ancora una scarsa informazione sulle strategie commerciali, è stata avanzata la richiesta di migliorare la comunicazione operativa sia attraverso le opportunità offerte dagli strumenti sul web (internet, social network, zoes, blog,…) che tramite la rete delle associazioni locali. Alcuni suggerimenti operativi: percorsi comunicativi dal basso verso l’alto, una formazione adeguata per ogni tipo di mezzo (stampa, uso web,…), un video sintetico sulla finanza etica e Banca Etica e un’anagrafica dei soci migliore e aggiornata.
  5. Partecipazione e democrazia. Prendendo spunto dalla gestione dell’Assemblea dei Soci 2012, in cui l’accorpamento di alcuni punti dell’OdG avevano creato confusione con la conseguente difficoltà per i soci nella fase di votazione, il gruppo ha proposto che vengano comunicate in anticipo le modalità di svolgimento delle votazioni e la regolamentazione per le presentazione delle mozioni; e che venga predisposto un “vademecum notarile” per aiutare il socio a comprendere che cosa è lecito fare in un’Assemblea.
  6. A chi far credito? Il confronto si è focalizzato sull’individuazione dei settori da finanziare e su modalità/criteri da adottare per essere etici ed efficienti. I target individuati sono: terzo settore, start-up, persone fisiche/consumatori, microcredito imprenditoriale, ma soprattutto le realtà che hanno “un valore aggiunto socio-ambientale”. In merito alle modalità/credito la proposta è stata di adottare dei criteri condivisi, e non discrezionali, basati sul “Rating Etico”, fissando anche un massimale sul singolo finanziamento.
  7. Dimensione europea. Dal confronto è emerso che per ricostruire l’Europa, nell’attuale situazione di crisi, servono nuove regole per il controllo dei flussi finanziari: sottrarre ricchezza alla finanza speculativa, abolire i derivati e separare le banche d’affari da quelle commerciali. In questo scenario, Banca Etica potrebbe avere un ruolo importante scegliendo di far credito all’economia reale, di fare lobby sugli strumenti di finanza locale e di promuovere campagne di sensibilizzazione.

Dì la tua!